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Arhete'

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Description

"And Atreus' sons beheld him marvelling as one re-risen from the dead: it seemed the work of hands immortal. And indeed so was it verily, as their hearts divined; for 'twas glorious Tritogeneia [Athena] that shed stature and grace upon him. Suddenly he seemed as when of old mid Argive men he stood, before calamity struck him down."

Aioros as Philoktetes, the mythological greek archer whose skills were required as necessary to destroy the city of Troy during the famous war. While sailing toward Troy, Philoktetes was wounded by a snake on Thenedos island and, afterward, was left behind on Lemnos island as his wound gave forth an awful smell. After ten years of fighting, the Greek chieftains took prince Helenos of Troy as a prisoner: he prophesied that the citadel would have never be conquered if Philoktetes wouldn't have been among them again. So they sent Odysseus and Dyomedes to Lemnos to persuade him to fight on their side. Machaon, the physician healed his wound, while the goddess Athena restored beauty and strength to him. I decided to represent Philoktetes just in the moment when, completely recovered, is ready to go to the battlefield and slaughter his enemies: he looks like the living expression of the greek arhetè (the title of the present work), which is the perfect union of strenght, bravery, beauty and divine blessing. I guess that the same is for Aioros and the rest of the Saints who, like the greek chieftains fighting under the walls of Troy, were protected by Athena! The main drawing was handmade and then painted in PS: for the pose, I took inspiration from Apollo del Belvedere, a wonderful sculpture of the hellenistic period by Leokares, while the background is based on a tutorial I found at this link: [link]

Gli Atridi intanto in contemplar costui /Che di nuovo venia da morte a vita / Stupian fra se dicendo esser tant' opra /Non d' umana virtù ma di celeste/ E verace era in tutto il lor pensiero/ Perché grandezza e venustade in lui /Minerva infuse e lo mostrò qual prima /Che tormentasse lui la fera piaga /Apparere ei solea fra gli altri Argivi. (Quinto Smirneo, Posthomerica)



Il contesto storico in cui ho deciso di ambientare la scena è la guerra di Troia (sullo sfondo si riesce ad intravvedere la rocca di Ilio), presumibilmente verificatasi tra il XII e l'XI secolo a. C. ( ma ben presto assorbita nella cornice del mito) e, quindi, sul finire della civiltà micenea. Alla spedizione, come tutti sanno, parteciparono numerosi principi Greci, ciascuno con il proprio contingente, e tra questi anche Filottete, il famoso arciere che brandiva l'arco e le frecce ricevute in dono da Eracle in persona e che è anche protagonista del mio lavoro con le sembianze di Micene (e chi, sennò?). Ora, accadde che Filottete non giunse a Troia con gli altri capi Greci perchè, morso da un serpente a Tenedo come punizione per aver infranto un giuramento, fu poi abbandonato sull'isola di Lemnos a causa della sua ferita, che emanava un lezzo insopportabile. Trascorsi dieci anni senza che le sorti della guerra pendessero a favore dell'uno o dell'altro schieramento il principe Eleno, catturato dai Greci, profetizzò che Troia non sarebbe mai stata distrutta a meno che Filottete non fosse tornato a combattere in mezzo a loro (gli oracoli, a quel tempo, esercitavano un forte peso politico): Diomede ed Odisseo furono inviati a Lemnos per recuperare il principe la cui ferita venne curata da Macaone, mentre la dea Athena dissipò nell'animo di Filottete ogni residuo di rancore nei confronti dei compagni e gli restituì bellezza e vigore. E' proprio in questo momento che ho deciso di raffigurarlo, quando, recuperate del tutto le forze, è pronto a scendere sul campo di battaglia per far strage di nemici grazie alle sue mortifere saette, manifestazione vivente dell'arhetè (il titolo del lavoro), connubio perfetto di vigoria, virtù guerriera, bellezza, armonia e protezione divina. La dea patrona dell'esercito greco era Athena, la cui guardia scelta probabilmente già rinfoltì i ranghi delle schiere achee durante quel conflitto epocale (magari Filottete fu il primo Sagittario, chissà? Io direi di sì a giudicare dalle ali!) e giocò un ruolo decisivo nella risoluzione di una crisi che avrebbe potuto sconvolgere gli equilibri politici ed economici del Mediterraneo Orientale. Per quanto riguarda la parte più specificamente tecnica, il disegno base è stato realizzato a mano, ispirandomi per la posa all' Apollo del Belvedere di Leokares (sempre stata convinta che Araki avesse in mente lui quando ha disegnato i Cavalieri!) ed è stato colorato al PS, mentre per lo sfondo mi sono sbizzarrita come meglio potevo a montare parti di diverse immagini ed effettarle in modo da renderle il più cartoonesche possibile ed armonizzarle con la figura in primo piano.
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Aledileo's avatar
Che bellooo :D
Non avevo capito che eri Violet del forum ;)